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Cosa visitare a Roma in tre giorni? I Fori Imperiali a Roma

Il Progetto Fori Imperiali ha preso formalmente avvio il 21 aprile 1998, sia per completare la prima campagna di scavi realizzata pochi anni orsono nel Foro di Nerva, sia per consentire a lavori ultimati di rimettere in luce ancora più della metà della superficie originaria dei Fori, fino a pochi mesi fa neppure immaginata dalla maggior parte dei visitatori dell’area archeologica. Il primo dei Fori imperiali fu quello costruito da Giulio Cesare (metà I sec. a.C.) che finì per diventare un modello per quelli successivi. Sono stati costruiti in seguito per ordine di tempo: il Foro di Augusto, il Foro Transitorio (edificato da Domiziano ma inaugurato da Nerva, il suo successore) e il Foro di Traiano, costruito agli inizi del II secolo d.C., il più imponente.

Foro di Traiano

La visita dei Fori Imperiali inizia dal Foro di Traiano. Il progetto del Foro di Traiano all'interno dei Fori Imperiali fu ripreso e completato da Traiano con la costruzione di un nuovo complesso a suo nome, realizzato con il bottino delle sue campagne di conquista della Dacia e la cui decorazione celebra le sue vittorie militari. La  piazza forense era chiusa sul fondo dalla Basilica Ulpia, alle spalle delle quale sorse la Colonna di Traiano. Come nel Foro di Augusto i portici si aprivano sul fondo con delle ampie esedre. Sul lato opposto della Basilica una monumentale facciata faceva da sfondo alla colossale statua equestre dell'imperatore.  

Foro di Nerva 

Lo spazio obbligato, in parte occupato dalla sporgenza di una delle esedre del Foro di Augusto e nel quale doveva essere preservata la funzione di passaggio della via dell' Argileto , lo costrinsero a ridurre i portici laterali ad una semplice decorazione dei muri perimetrali. Il tempio, dedicato alla dea Minerva (sua protettrice così come era stata protettrice del semidio Eracle) si addossò all'esterno dell'esedra del Foro di Augusto, mentre lo spazio rimanente era utilizzato per un ampio ingresso monumentale (la Porticus Absidata).

Tempio della Pace

Il Tempio della Pace a Roma era stato edificato come celebrazione in seguito alla conquista di Gerusalemme durante il regno di Vespasiano. In seguito ad un incendio il complesso venne ricostruito almeno in parte in epoca severiana (inizi del III secolo d.C.): in particolare a quest'epoca risale la Forma Urbis Severiana, la pianta marmorea di Roma antica incisa sulle lastre di marmo che ne rivestivano la parete di uno degli ambienti, giunta parzialmente fino a noi.

Foro di Augusto

Rispetto al Foro di Cesare il nuovo complesso del Foro di Augusto si disponeva ortogonalmente e il tempio di Marte si appoggiava ad un altissimo muro, tuttora conservato che divideva il monumento dal popolare quartiere della Suburra. I portici che sorgevano sui lati lunghi, si aprivano alle spalle in ampie esedre (spazi semicircolari coperti), destinati ad ospitare le attività dei tribunali. Erano, inoltre, arricchiti da statue di personaggi reali e mitologici della storia di Roma e dei membri della famiglia Giulia, con iscrizioni che elencavano le loro imprese, e nelle nicchie centrali i gruppi di Enea e la statua di Romolo. Anche in questo caso la costruzione del complesso fu legata alla propaganda del nuovo regime e tutta la sua decorazione celebra la nuova età dell'oro che si voleva inaugurata con il principato di Augusto.

Foro di Cesare

A differenza del Foro Romano si trattava di un progetto unitario: una piazza con portici sui lati lunghi e con al centro del lato di fondo il tempio dedicato a Venere Genitrice, da cui Giulio Cesare si vantava di discendere attraverso Iulo, il progenitore della gens Iulia, figlio di Enea, a sua volta figlio della dea.  Cesare pagò di tasca propria i terreni sui quali il nuovo monumento doveva sorgere. Inoltre, essendo stato incaricato della ricostruzione della Curia, sede del Senato, dopo la sua distruzione in un incendio, ne fece modificare il tradizionale e rituale orientamento secondo i punti cardinali, in modo che invece si adattasse a quello del nuovo Foro. La nuova piazza riprendeva il modello dei portici costruiti intorno ai templi che i più importanti ed influenti uomini politici dell'ultimo secolo della Repubblica erano andati edificando nella zona del Circo Flaminio e ne aveva i medesimi scopi di propaganda personale e di ricerca di consenso.

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